Abbandonare :
Etimologia ,
Dal fr. antico abandonner, dalla loc. *a ban doner ‘lasciare del tutto libero.
Libero ? Mi chiedo se le persone o gli esseri viventi abbandonati si sentano veramente liberi. Forse non è proprio un sentimento di libertà quello che si prova. Ebbene, in questo periodo di quarantena e nuove modalità di vita il tempo per studiare, approfondire e divulgare non manca, quindi finisco con l’arrovellarmi notti intere sui comportamenti umani. Oramai si sa, il mio lavoro è la mia passione, il recente studio sulla rabbia nelle masse e sulle reazioni all’emergenza Covid 19 ha dato ottimi risultati. Ottimi dal punto di vista scientifico quantomeno e forse meno buoni nell’aspetto sociale.
Come abbiamo visto durante gli appuntamenti del Lunedi sui miei canali facebook ed instagram, nell’ultima puntata del SOCIAL TEA ho parlato del sistema LIMBICO e della sua rilevanza nel comportamento.
Tra le sue funzioni c’è in particolare quella dell’apprendimento con metodo, con esperienza e per emulazione. in questo particolare e triste periodo nonostante viviamo nell’era della connessione e della comunicazione rapida in realtà non siamo più in grado di comunicare bene le nostre emozioni. L’isolamento al quale siamo e saremo giustamente soggetti ci porta inevitabilmente a porci delle domande. E’ una situazione nuova, chi è costretto in spazi stretti e limitati con persone che magari mal sopporta e chi invece è rimasto solo in compagnia di stesso. Di recente ho parlato con una persona che si trova sola nella sua abitazione e dopo un mese ha detto di essersi sentito “maturo”, “adulto” insomma in grado di essere il migior amico di se stesso. Per quanto nessuno, nemmeno questa persona, possa dirsi felice in questo tempo, senza dubbio costui ha preso coscienza del saper bastarsi da solo. La leggera e superficiale misandria che aleggia sulla mia pelle ed offusca a tratti le mie valutazioni mi fa pensare che possa essere facilitato nel benessere della solitudine dal fattore sesso, ovvero è un uomo e di conseguenza dovrebbe, stando alle statistiche ed agli studi sul comportamento, sentire meno il bisogno di contatti emotivi esterni , ma chissà non ci è dato sapere con certezza, forse è solo il suo carattere.
Durante gli appuntamenti on line ed i corsi che settimanalmente tengo ho altresì ricevuto, letto ed accolto moltissimi racconti di situazioni uguali caratterizzate però da reazioni opposte.
Un’altra persona ,ad esempio, anche essa sola in casa, si trova a combattere ogni giorno con la solitudine la paura e la sensazione di abbandono. Questa parola nelle ultime settimane è quella che è emersa con più frequenza e quindi ho fatto ciò che nella vita mi riesce meglio, ho valutato ed analizzato.
come spesso cito ““Le case abbandonate sono come gli uomini. Alcuni tengono duro, altri crollano.”
Se ci pensiamo bene cosa accade alle case abbandonate ?
Vengono invase dalle erbacce. si deteriorano, le pareti si coprono di polvere o muffe, il calore umano sparisce e gli spifferi gelati rovinano lampadari e mobili, alcune vengono anche deturpate o rovinate dai vandali, ma resistono. non tutte, ma molte resistono. Resistono fino a che qualcuno non ne nota il potenziale, magari ne legge la storia e se ne innamora, cosi tanto da ristrutturarla e riempirla di nuovo di calore umano.
La stessa cosa accade ai cani abbandonati o rinchiusi. Aspettano, alcuni anche tutta la vita. Altri vengono adottati ma non senza difficoltà (questo argomento verrà approfondito in seguito con la Dot.sa Fratucello)
Hanno magari timore di una scopa, o del rumore dell’auto per paura di essere lasciati nuovamente soli, o come dice l’etimologia , Liberi.
Personalmente credo che la sostanziale differenza tra abbandonati e liberi sia semplicemente una questione di scelta, si può scegliere di essere liberi e di star bene soli con se stessi e di conseguenza anche con altri, ma non si sceglie di essere abbandonati. Nell’essere umano l’abbandono va “a braccetto” con la conseguente mancanza di fiducia.
Se esserci fidati ovvero messi nelle mani di altri ci ha già portati all’abbandono va da se che rinnovare un processo fiduciario sarà molto difficile. Ricollegandoci al discorso del sistema limbico e della funzionalità dell’amigdala il nostro cervello imparerà , apprenderà alcune dinamiche comportamentali come ad esempio nei casi più estremi : “se mi fido verrò abbandonato e se verrò abbandonato soffrirò se soffrirò non vorrò più fidarmi” e cosi i soggetti più in difficoltà avranno due possibilità di reazione. Chiusura ed isolamento (se sto lontano da tutti nessuno potrà ferirmi) oppure Aggressività e sofferenza ( se aggredisco chi si avvicina nessuno mi farà male). Ovviamente esistono ben 6 sottogruppi di reazioni a stimoli di abbandono ma le due categorie estreme sono queste sopracitate.
Forse ti starai chiedendo cosa c’entra l’abbandono con il periodo Covid, beh è presto detto :
nonostante molti individui siano ancora alla fase uno dell’ elaborazione dell’evento (Fasi 1Negazione, 2Rabbia, 3Contrattazione,4Depressione, 5Accettazione) alcuni sono quasi verso la fase 5 e quindi ci si pone domande sul Dopo.
Un dopo ancora incerto ma in ogni caso arriverà. Questa sensazione di abbandono che qualcuno prova nei confronti di un genitore, di un compagno, di un’ amico, dello stato, della propria azienda, del governo o peggio ancora un abbandono della propria tenacia e volontà, andrà affrontata. Dovremo ristrutturarci, proprio come la casa.
Sentirsi incompresi in un mondo dove i sentimenti si comunicano con le emoticon più che con lo sguardo è perfettamente normale. Se nel prossimo futuro dovremmo abbandonare baci, abbracci, strette di mano e contatto fisico dovremmo sentirci davvero liberi nell’abbandono.
Ebbene la domanda con cui ti lascio cara lettrice o caro lettore, sulla quale vorrei sapere il tuo parere è la seguente :
Pensi che sarà necessaria ed utile una rieducazione alla socialità ed al rapporto umano dopo mesi di ansie ed abbandoni ?
Come potremmo gestire al meglio i “reincontri ” o i distacchi dopo questo difficile scontro con un nemico invisibile e con noi stessi ?
e tu, come reagisci all’abbandono…..
5 Comments
Interessante. Sopratutto l'ultima domanda.
Interessante. Soprattutto l'ultima domanda.
Penso che cambierà il nostro modo di vivere e forse questo gioverà anche sulla gestione delle nostre priorità quotidiane. Il superfluo sarà abbandonato per prediligere il fondamentale e sarà sicuramente un nuovo inizio.
Sono interessanti tutte due le domande, secondo il mio modesto parere, rispondo alla prima molto semplicemente si assolutamente si, molti avranno perso il lavoro e si sentiranno abbandonati, altri avranno perso i loro dati e si sentiranno abbandonati, altri saranno sommersi dai debiti e si sentiranno abbandonati, e via dicendo, altri però quelli che vivono della natura e di un buon rapporto con compagna e figli , avranno invece magari riscoperto dei valori perduti che dalla convivenza reciproca, dal fare le cose di nuovo insieme anche le più semplici si stanno arricchiti di empatia con i figli la compagna e il piccolo spazio della natura nel proprio giardino, ma anche questi avranno bisogno perché avranno paura di perdere tutto questo tornando in società. E con questo ho risposto anche alla seconda. Marco Marino
Sono interessanti tutte due le domande, secondo il mio modesto parere, rispondo alla prima molto semplicemente si assolutamente si, molti avranno perso il lavoro e si sentiranno abbandonati, altri avranno perso i loro dati e si sentiranno abbandonati, altri saranno sommersi dai debiti e si sentiranno abbandonati, e via dicendo, altri però quelli che vivono della natura e di un buon rapporto con compagna e figli , avranno invece magari riscoperto dei valori perduti che dalla convivenza reciproca, dal fare le cose di nuovo insieme anche le più semplici si stanno arricchiti di empatia con i figli la compagna e il piccolo spazio della natura nel proprio giardino, ma anche questi avranno bisogno perché avranno paura di perdere tutto questo tornando in società. E con questo ho risposto anche alla seconda. Marco Marino
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